Salviamo il Piano del Parco delle Alpi Apuane

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Fahrenheit Radio 3 Puntata sulle Alpi Apuane e Piano Paesaggistico

E il paesaggio? Il nostro patrimonio non è al centro né degli interessi politici né di quelli amministrativi. Quale la strada per tutelarlo? Lo chiediamo a Mario Tozzi, geologo, è Primo Ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. È presidente del Parco Regionale dell'Appia Antica ed è membro del Consiglio Scientifico del WWF ultimo libro, Tecnobarocco. Tecnologie inutili e altri disastri, Einaudi, a Paolo Baldeschi, docente di urbanistica a Firenze e responsabile degli studi per il piano paesaggistico della Regione Toscana e a Piero Bevilacqua che insegna Storia Contemporanea a La Sapienza di Roma, ha scritto Il grande saccheggio. L'età del capitalismo distruttivoLaterza 2011.

Il Prof. Baldeschi risponde alla lettera di Enrico Rossi

Caro presidente Enrico Rossi,

La sua lettera credo sia rivolta a tutti coloro che, come me, sperano che lei mantenga l'impegno di fare della Toscana una regione più progredita nella tutela e nella valorizzazione del proprio territorio; mi permetto perciò di risponderle, credo anche a nome di gran parte dei suoi interlocutori critici. Il Pit-Piano paesaggistico, avrebbe potuto essere il coronamento di una politica coraggiosa e innovativa - di cui la Legge 65 del 2014 è un importante tassello. Tuttavia, in questi giorni, la maggioranza del Pd, in sintonia con l'opposizione, sta radicalmente cambiando con emendamenti pervasivi il Piano già controdedotto e approvato dalla Giunta regionale. Lei ha affermato, in un'intervista apparsa sul Corriere fiorentino, che si tratta di limature e di parole, come se si trattasse di quisquilie. Ma la disciplina di un piano è fatta essenzialmente di parole: sostituire "evitare" con "contenere" o, addirittura "armonizzare" non è cosa di poco conto. Nel primo caso, si tratta di una direttiva chiara e ineludibile. Nel secondo, ci si affida alla buona volontà dei Comuni; nel terzo le parola è soggetta a qualsiasi interpretazione. Questo esercizio di svuotamento del Piano è stato e viene condotto dal suo partito in modo sistematico nella sesta commissione in accordo con i consiglieri di Forza Italia. Un'opera di demolizione dello spirito e delle finalità del Piano che addirittura viene estesa al quadro conoscitivo, materia che ha come fondamento solide analisi e su cui i consiglieri regionali sono incompetenti, sia nella sostanza, sia istituzionalmente. Non spetta, infatti, ai politici decidere - per fare un esempio - se un territorio è esondabile e se ciò costituisce una criticità (criticità di cui la sesta commissione invitava i Comuni a non tenere conto). Qui ci troviamo davanti a un'operazione di censura oltremodo illiberale, che rasenta lo stile del MinCulPop, la censura di dati comprovati e inoppugnabili, oltre che la censura delle idee. Così si dà, addirittura, via libera alle discariche ed infrastrutturazioni edilizie nelle balze e nei calanchi del Valdarno, via libera alle nuove espansioni che compromettono la leggibilità dei centri di crinale, via libera alle nuove espansioni lungo l'Arno. Queste sì sono "posizioni estreme" che vanno contro non solo a ogni evidenza scientifica, ma anche contro il semplice buon senso. E dimostrano l'insofferenza di qualsiasi regola, che è un tipico tratto di arretratezza, culturale prima ancora che politica; in controtendenza rispetto a quanto sta facendo l'Europa più moderna che ovunque si dà regole e progetti condivisi con i cittadini per pianificare il proprio futuro.

In conclusione, ciò che noi cittadini possiamo constatare è che il suo partito, almeno nel Consiglio regionale, non solo ha rovesciato il programma e le alleanze elettorali, ma anche un valore fondamentale della sinistra: che gli interessi delle popolazioni, la loro salute, la loro sicurezza, il loro benessere, prevalgono sugli interessi privati, soprattutto quando questi si presentano come rendite parassitarie e ingiustificati privilegi.

Caro Presidente, lei ha ancora l'occasione di tenere fede al mandato per cui è stato eletto. Lo faccia non solo per i cittadini toscani, ma per lei stesso.

Paolo Baldeschi

 

Qui di Seguito la lettera inviata dal Presidente Enrico Rossi a tutti coloro che hanno partecipato al mailbombing per impedire che il Piano paesaggistico venga stravolto.

"Ringrazio lei e gli altri cittadini che mi avete scritto. Vi rispondo con piacere fornendovi anche alcune informazioni che forse non sono in vostro possesso. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di tenere insieme lavoro e bellezza. Proprio per questo saranno vietate le aperture di nuove cave sopra i 1.200 metri ed incentiveremo la filiera produttiva locale. Una scelta che ci consente da un lato di tutelare le vette e i crinali apuani e dall'altro di far sì che una maggiore occupazione e ricchezza ricada sul territorio. 

Ritengo che il documento che abbiamo elaborato, superando contrapposizioni e diatribe su cui non sempre le posizioni più estreme risultano essere le più fondate, rappresenti un punto di arrivo per tutti. E’ del tutto normale che su temi così importanti si discuta e si confrontino posizioni diverse ed anche estreme, tra chi vorrebbe chiudere le cave e chi invece vorrebbe continuare a far tutto come prima. In democrazia le proposte si discutono e si cercano soluzioni il più possibile condivise, senza le quali anche le migliori elaborazioni rischiano di restare esercizi puramente accademici. E’ proprio da questo confronto che scaturiscono le soluzioni più avanzate. Ne è riprova che la Toscana sarà la prima e unica regione ad avere approvato un piano che contiene sia la parte vincolistica che precise direttive per gli ambiti territoriali della nostra regione, a cui dovranno conformarsi gli strumenti urbanistici dei Comuni.

La legge sulle cave che il Consiglio Regionale ha approvato dichiara pubblici i beni stimati, raddoppia le tasse di concessione dovute agli Enti locali e stabilisce che il marmo scavato dovrà essere lavorato, sempre più, a livello locale. E’ la prima volta che la Regione affronta questi temi per dotarsi di regole di carattere sociale e ambientale. Sono certo che la vostra sensibilità ambientale vi faccia comprendere ed apprezzare lo sforzo che stiamo compiendo per dare, finalmente, una risposta positiva a queste importanti questioni. Agli imprenditori del marmo ho chiesto anche di investire nella salvaguardia ambientale così come hanno fatto gli industriali del cuoio con gli impianti di depurazione. Assumersi le responsabilità di governo del territorio è oggi una grande sfida perché richiede di interpretare e governare fenomeni complessi, di trovare equilibri tra interessi diversi e spesso contrastanti ascoltando le (buone) ragioni di tutti, ma allo stesso tempo tenendo ferma la propria responsabilità che è quella di promuovere sviluppo e salvaguardia del territorio. 

Spero di avere contribuito a fare chiarezza su questa vicenda e le invio i miei più cordiali saluti.

 Enrico Rossi"

 

Invito al Presidio di Firenze per le Alpi Apuane

La Toscana per le Apuane. 
Giù le mani dal Piano Paesaggistico!
#LaToscanaperleApuane
 
Appello per una partecipazione massiccia
Chiamiamo ed invitiamo tutti a manifestare a Firenze, il 7 marzo 2015, ore 16, in zona Piazza Duomo (parte finale di Via Martelli) per fermare il tentativo di stravolgere il Piano Paesaggistico e difendere le Alpi Apuane. Il 10 marzo il Consiglio Regionale voterà: vogliamo che il Piano Paesaggistico, equilibrato e moderato, sia votato così com'è e che si inizi un percorso di tutela delle Alpi Apuane e del paesaggio Toscano in generale.
 
 
Adesioni (in ordine alfabetico)
ABC Alleanza Beni Comini di Pistoia
Acquabenecomune Pistoia e Valdinievole
AEliante
AGAT Associazine Guide Ambientali Toscane
AOTL Associazione Operatori Turistici Lunigiana
Amici delle Alpi Apuane 
Amici della Terra 
Associazione Guidel Parco delle Alpi Apuane Associazione Aquilegia Natura e Paesaggio Apuano 
Associazione per la tutela ambientale della Versilia
Buongiorno Toscana
CAI
Carrara Assemblea Permanente
Cittadinanza Attiva per Bagno a Ripoli
Comitato Acquabenecomune Prato
Comitato Acquabenecomune Valdarno
Comitato Ampugnano
Comitato "NO- Amianto Publiacqua" 
Comitato No Tunnel TAV Firenze
Comitato per Campiglia
Comitato per la salvaguardia della Montagnola 
Comitato per la tutela e la difesa della Val d’Elsa Senese CMS
FAI
Federazione dei Verdi Massa Carrara
FIAB Versilia BiciAmici
Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua
Guide Ambientali Escursionistiche dell'Associazione
Guide del Parco delle Alpi Apuane
InFormAzione Sostenibile
Italia Nostra
Spazzavento onlus
l'Altracittà - giornale della periferia 
Legambiente
Lo Spirito della Montagna
LUCCABENECOMUNE
Mountain Wilderness
Movimento 5 Stelle Toscana 
PerUnaltracittà Firenze
Per un'altra Pistoia
PerunaltraVaglia
RETE AMBIENTALE VALDISIEVE: Associazione "Vivere in Valdisieve". Associazione Valdisieve, Comitato Valdisieve
PassoBarbasso
Pertito Comunista Toscana
ReTe dei Comitati per la Difesa del Territorio 
Salviamo le Alpi Apuane
Salviamo le Apuane
Società degli Amici di Ronchi e Poveromo 
Rete Ambientale della Versilia
USB Toscana 
WWF
 
Per informazioni: Eros Tetti Mobile:+393403678469

Guide Parco Alpi Apuane "A chi in Apuane vuol vedere solo le cave"

A chi in Apuane vuol vedere solo le cave, noi Guide del Parco diciamo che vediamo molto di più e ben oltre:  la bellezza.
La  proposta che facciamo è di accompagnare in una visita guidata il Presidente della Regione e i Consiglieri Regionali, il Presidente del Parco ed il suo Direttore, come pure i Sindaci ed i Consiglieri della Provincia, gli industriali del lapideo ed i lavoratori del settore per illustrargli e raccontargli quanto questa ricchezza che ci è stata donata vada preservata nella sua interezza, perché solo così potrà sostenere l'economia ed il benessere delle comunità che ci vivono.
L'agricoltura, l'artigianato, il turismo, l'arte sono le attività economiche che meritano di essere sostenute, meritano promozione da parte degli enti e delle associazioni di categoria. Ogni anno, senza troppo clamore, siamo gli accompagnatori di  migliaia di turisti e centinaia di scolaresche in questi luoghi, un trend in continua crescita soprattutto nel settore naturalistico. Così come il ritorno alla terra, la ricerca di alimenti naturali legati al territorio ed a chilometro zero, il poter vedere al  lavoro sapienti artigiani che plasmano la materia sono attrazioni per i turisti ma anche elementi che creano un legame indissolubile tra gli abitanti ed il territorio: il genius loci. E' questo legame che in questi anni è stato perso.

Facciamo quindi un appello a chi sta usando il nome di Michelangelo e la figura storica dei cavatori per mistificare l'attività estrattiva. Gli Artisti ed i vecchi Cavatori, che con tanto sudore e tempi biblici riuscivano a strappare un misero blocco di marmo alla montagna, amavano la bellezza e la rispettavano e non avrebbero mai permesso la distruzione di un patrimonio naturale non riproducibile.  Le Guide del Parco si uniscono al coro sempre più numeroso ed informato che vuole ridiscutere il piano paesaggistico o quanto meno ripartire dalla prima stesura del Piano quella senza gli emendamenti, invitano i cittadini a firmare la petizione ed a partecipare numerosi alla manifestazione del 7 marzo a Firenze.  Chiedono inoltre al Parco di prendere posizione per assolvere al suo compito istituzionale di protezione del territorio e di promozione delle attività economiche sostenibili.

Che è capitato? Perché questa mobilitazione così forte a difesa del Piano Paesaggistico?

Il Piano Paesaggistico è un documento che regola il territorio della Regione Toscana, affrontando vari problemi delle zone di costa, della collina, delle montagne. Naturalmente, data l’importanza del territorio ed il problema che vi è, non poteva non essere centrale la questione delle Alpi Apuane e del marmo. A volere il Piano paesaggistico è stata, in accordo con il Presidente Enrico Rossi, l’Assessore Anna Marson che ha proposto un Piano che non prevedeva interventi riguardanti le cave di Carrara né di Massa ma affrontava il problema delle cave all’interno del Parco delle Apuane chiedendo di chiuderle ma proponendo un Piano di Sviluppo integrato alternativo al fine di non creare disoccupazione. Quelle cave, per capirci, che intaccano il Pizzo d’Uccello, il Corchia, la Focolaccia, la Tambura, Il Pisanino, il Forato, l’Altissimo che sono meraviglie della Natura. Il piano è stato, fra il 2013 e 2014, approvato dalla Giunta della Regione ma, subito dopo, si è scatenata una fortissima reazione degli industriali del marmo spalleggiati dai Comuni di Garfagnana, Lunigiana e Versilia (che hanno cave) e dalla maggioranza dei partiti politici. Così, nel Consiglio Comunale del luglio 2014 il Piano paesaggistico è stato fortemente cambiato, annullando ogni provvedimento che prevedeva di chiudere le cave nel Parco delle Apuane. Ma, con ciò, è stata cancellata anche la possibilità di avere un Piano di Sviluppo integrato che, per tanti Comuni della Lunigiana, Garfagnana e Alta Versilia sarebbe stato davvero importante ed utile.

Il Piano paesaggistico così cambiato e peggiorato tantissimo era però ancora in grado di dare qualche tutela alle Apuane: sopra i 1200 metri, nei circhi glaciali, nelle parti ancora integre delle cave, ecc. Ma, ancora una volta, in vista del 10 marzo, quando è prevista la votazione definitiva sul Piano, un settore del PD toscano, schierato dalla parte delle cave, ha “imposto” un maxiemendamento che cancellava anche quelle poche cose di tutela che erano rimaste nel Piano. In quel momento, addirittura, è sembrato che Anna Marson fosse cacciata dalla Giunta Regionale. E qui è successo l’inimmaginabile: indignati per la prepotenza di un’azione che voleva fare man bassa e prendere tutto, le associazioni ambientaliste, l’università, i comitati, i gruppi facebook, i cittadini amanti delle Apuane hanno reagito tutti uniti; sulla stampa nazionale e locale sono usciti articoli su articoli a difesa del Piano paesaggistico e delle Apuane; Rossi è stato attaccato duramente su facebook da centinaia di messaggi. E, così, ha dovuto fare marcia indietro e tornare ad un tavolo di trattativa. Ora questa discussione è in corso ma risultati importanti sembrano esserci. Tuttavia, per evitare altri “colpi di mano” abbiamo convocato la manifestazione presidio del 7 marzo e stiamo raccogliendo migliaia di firme su una petizione online.

E aspettiamo il 10 marzo, quando il Consiglio Regionale voterà, vigilando e fiduciosi che la ragione, finalmente, prevalga.

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Email. info@salviamoleapuane.org
Location. Alpi Apuane
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