Salviamo il Piano del Parco delle Alpi Apuane

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Left pubblica l'appello per le Alpi Apuane, la nostra Amazzonia!

Cari amici ed amiche di vi lascio alla lettura della nostra lettera/appello pubblicata dalla nota rivista Left del 30/01/2016 ricordandovi di partecipare e continuare a sostenere la nostra raccolta firme per chiudere le cave del Monte Sagro, una sacralità violata!
Firma a questo link https://goo.gl/cnPxnN Diffondete e condividete!

Di seguito il testo nel caso in cui non fosse possibile vedere l'immagine sopra!

Salviamo le Apuane è un movimento di base che raccoglie il dissenso di tantissimi che non sopportano più di vedere questi monti, le Alpi Apuane, letteralmente divorati dalla monocultura del marmo e del carbonato di calcio. Le Alpi Apuane sono una fragile catena di monti nel nord della Toscana, l'appellativo Alpi ha origini turistiche e non geografiche ma è stato dato loro per le immense bellezze che le caratterizzano. Si pensi che è uno dei sistemi carsici più importanti al mondo, sono un paradiso di biodiversità, sinonimo di ricchezza, ed ospitano quasi la metà delle specie vegetali del nostro intero paese, molte delle quali sono endemiche. Inoltre è fondamentale ricordare che sono un'importantissima finestra tettonica è cioè affiorata in questo luogo una zona profonda del manto roccioso tanto da rendere unico questo territorio e meritare l'inclusione tra i Geoparchi mondiali Unesco. Questi e molti altri sono i record paesaggistici e ambientali di queste montagne. Il motivo di questa lettera ed anche il motivo per cui queste montagne sono note e famose in tutto il mondo è il marmo bianco di Carrara, che ha dato i materiali per le opere più belle che l'umanità abbia mai potuto ammirare. I più grandi scultori si sono cimentati con questa pregiata pietra tanto preziosa per la sua lavorabilità, per la trasparenza e per la sua purezza. Ma oggi è opportuno ricordare che solo lo 0,1% del materiale estratto viene usato per l'arte, mentre un 20% finisce nei prodotti elaborati come mattonelle, materiale funerario, cucine e altra oggettistica dello stesso tipo, il resto, ahimè!, finisce per essere macinato, ridotto in polvere, diventando carbonato di calcio che verrà poi distribuito nelle varie industrie chimiche che lo utilizzano nei più disparati modi. Così le Apuane diventano colle rinforzanti per pavimenti, sbiancante per dentifrici, rinforzante per i pneumatici, materiale per filtri e tanti altri oggetti che niente hanno a che fare con la nobiltà del marmo.

 

L'estensione delle Alpi Apuane è poco più di 50 km e in questa breve distanza troviamo circa 800 tra cave attive, cave inattive e saggi di cava, un disastro che si può osservare facilmente anche dalle mappe satellitari di google, sì signori, il bianco che vedete nel nord della Toscana non sono ghiacciai perenni, non ve ne sono qui, ma siti di cava! Negli ultimi decenni si è raggiunta una velocità di escavazione tale da non essere più sostenibile per il territorio, ogni anno partono milioni di tonnellate di materiale compromettendo irreversibilmente i profili delle montagne e, in quanto lavoro sempre più industrializzato e tecnologico, creando solo crescente disoccupazione, visto che siamo passati in pochi decenni da oltre 10.000 operai a meno di mille in tutto il comprensorio. 

Ma ciò che è più grave e è che molte delle aree di cava sono in aree intercluse all'interno del Parco Regionale delle Alpi Apuane; sì, esattamente, sono cave all'interno dei confini di un parco! Non stiamo solo compromettendo bellezza, paesaggio e natura, ma stiamo compromettendo anche le nostre stesse falde acquifere che a detta di Arpat Toscana subiscono forti contaminazioni (http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2013/264-13/264-13-le-attivita-di-arpat-nei-processi-di-coltivazione-dei-marmi-e-dei-materiali-lapidei).

 

Insomma le Alpi Apuane sono oggi un fronte emblematico di distruzione di un patrimonio comune, sono anche terreno di un nuovo tipo di colonialismo visto che moltissime cave appartengono a proprietari arabi, una su tutti la Bin Laden che "investe 45 milioni di euro per assicurarsi il 50% della Marmi Carrara, società che detiene a sua volta il 50% di Sam, titolare di una buona fetta (circa un terzo) delle cave di prezioso marmo bianco di Carrara." (il Sole 24 ore 31 luglio 2014). Un problema così vasto e complicato che richiederebbe uno smisurato report per essere approfondito e descritto. Quindi le Alpi Apuane sono oggi il fronte ambientale più importante d' Italia, sono la nostra Amazzonia.

 

Chiudo questa mia lettera con un appello a tutti gli italiani di prendere a cuore il problema delle Alpi Apuane che sempre di più dovranno essere viste come un caso nazionale e non un caso locale come spesso si è cercato di far passare, un caso emblematico di protezione di un patrimonio comune sottomesso alle logiche del profitto di pochi a discapito della salute e del futuro di tutti noi. Ma soprattutto il caso emblematico della distruzione di uno dei luoghi più belli del pianeta. Dobbiamo oggi ergere le Alpi Apuane stesse a monumento come simbolo del degrado sviluppista di questi secoli che ci ha portato in un cul de sac senza apparenti uscite. Invito tutti e tutte ad approfondire il dialogo con noi anche attraverso il gruppo facebook "Salviamo le Apuane" che conta oltre 11.000 iscritti e attivarsi attraverso il sito web www.salviamoleapuane.org

 
Eros Tetti
Salviamo le Apuane

 

Tomaso Montanari per le Alpi Apuane

riceviamo e diffondiamo con molto piacere il testo sottostante, pervenutoci dal noto storico dell'arte Tomaso Montanari, in appoggio alla nostra petizione per chiudere le cave sul Monte Sagro. Cave che impattano duramente una delle montagne simbolo delle Alpi Apuane.

Tomaso Montanari Storico dell' arte

Poche settimane fa, la Società Autostradale Ligure e Toscana ha fatto rimuovere un'opera d'arte di un artista noto a livello mondiale: il geniale writer inglese noto con lo pseudonimo di Banksy. Questi era intervenuto su un grande cartello posto sull'autostrada all'uscita dello svincolo di Luni, in direzione di Carrara, scrivendo in rosso «All you can eat» sulla pubblicità turistica delle cave di marmo. Una chiara e forte denuncia della distruzione delle Apuane operata da un'industria estrattiva fuori controllo.

Si è calcolato che col materiale escavato ogni anno si potrebbe lastricare un'autostrada a quattro corsie di 2500 km: da Firenze a Stoccolma, per intenderci. Ma l'80% del volume che ogni anno sottraiamo alla montagna non finisce in opere di architettura o scultura, bensì in filtri per acquedotti, adesivi edilizi, vernici e sbiancanti, industria alimentare, dentifrici.

Verrà un giorno in cui le Alpi Apuane saranno come i dinosauri: sparite. Con la differenza che dovremo spiegare ai nostri figli che siamo stati noi a distruggere un pezzo straordinario del nostro territorio e della nostra vita. Parlare delle Apuane vuol dire descrivere – attraverso un caso estremo, e dunque più comprensibile – la situazione di tutto ciò che la Costituzione chiama «paesaggio e patrimonio storico e artistico della nazione». Le Apuane sono cancellate da una industria che crea sempre meno occupazione; sono cancellate in violazione delle leggi vecchie e nuove (per esempio annullando le linee di cresta anche sopra i 1200 metri di altezza, in barba al Codice del paesaggio); sono cancellate inquinando acqua e aria, e abbassando la qualità della vita degli abitanti; sono cancellate da una politica incapace (per ignoranza e corruzione) di comprendere che è possibile un'altra economia; sono cancellate dal silenzio mediatico.

Vuoi aiutarci a rompere questo silenzio, a salvare questo pezzo di futuro comune?
Partecipa immediatamente alla raccolta firme per salvare il Monte Sagro le cui pendici sono duramente attaccate da cave, cava per cava andremo a combatterle tutte. A questo link la petizione https://secure.avaaz.org/it/petition/Ministero_dell_ambiente_Sindaco_di_Fivizzano_Presidente_Regione_Toscana_Basta_camion_chiudiamo_le_cave_del_Monte_Sagro_A/

Tomaso Montanari

Ambientalista dell'anno 2015 Anna Marson aiutaci a diffondere!

Anna Marson Ti invitiamo ad aiutarci nella battaglia per la salvezza delle Alpi Apuane, vota Anna Marson personaggio ambiente 2015, per votare basta esplicitare nel testo della mail "Io voto Anna Marson" insieme alle proprie generalità ( nome, cognome, età e indirizzo) via email alla casella Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Aiutaci inoltre a diffondere l'evento facebook segui questi semplici passi:

1 clicca su questo link https://www.facebook.com/events/1507076729590131/

2 clicca sul pulsante "Parteciperò" nella parte centrale (sotto la foto)

3 invita i tuoi amici cliccando il pulsante "invita" esattamente sotto la foto principale in alto a destra

4 seleziona quanti più amici puoi (max 600) e clicca il pulsante blu con scritto "Inivia Inviti" nellangolo basso a destra della finestrella che si è aperta.

5 condividi l'evento sul tuo profilo

6 invia questo messaggio a quanti più amici puoi!

Salviamo le Apuane

Documento Assemblea della ReTe dei Comitati per la Difesa del Territorio

L'Assemblea della Rete dei comitati per la difesa del territorio, riunitasi a Firenze il 9 maggio 2015:

Ritiene quanto mai importante il proseguimento dell'impegno dell'ambientalismo dal basso rappresentato dall'azione dei comitati e dei soggetti che negli ultimi anni hanno difeso il territorio come bene della collettività.

Ricorda i risultati ottenuti anche grazie alla pressione dei comitati e delle associazioni ambientaliste con il varo della Legge regionale per il governo del territorio e con l'approvazione del Piano del paesaggio- per quanto indebolito rispetto alla versione originaria prodotta dal l'assessore Marson, che la Rete auspica possa continuare a rivestire un ruolo centrale nel futuro dell'urbanistica toscana; fa presente che la nuova amministrazione regionale, qualunque essa sia, debba farsi carico di garantire l'applicazione e l'efficacia di tali strumenti di governo, su cui la Rete vigilerà.

Ritiene che gravi siano le criticità che sussistono sul territorio toscano: dal sottoattraversamento AV di Firenze - e altri interventi collegati al sistema tossico delle 'grandi opere'- al corridoio tirrenico, alla geotermia, all'escavazione industriale del marmo, all'incenerimento dei rifiuti, fino al clamoroso caso del nuovo aeroporto fiorentino. La Rete intende dare sostegno alle realtà che si impegnano per interventi alternativi a tali progetti, nella convinzione che il futuro debba reggersi su un equilibrio oggi negato tra ambiente e lavoro e in un nuovo modello di salvaguardia delle risorse naturali.

La Rete sottolinea come, di fronte all'attuale progressivo restringimento degli spazi di democrazia, la difesa del territorio, a partire dal No al consumo di suolo, debba collocarsi conflittualmente all'interno di una più ampia difesa dei diritti democratici.

1° Congresso dei Nativi Apuani - Lucca 17/05/2015

Abbiamo la convinzione che una popolazione ed un territorio non esistano senza che gli uomini e le donne che li costituiscono non abbiamo coscienza di sé, del proprio valore, della propria cultura, della propria Terra.

 

Si indice il 1° Congresso dei Nativi Apuani per definire se gli Apuani sono un popolo, se essi siano il soggetto di un riscatto delle Alpi Apuane nel prossimo futuro e se e come si possano collocare in un movimento di rinascita dei territori in Italia e nel Mondo.

A questo link il documento di convocazione http://www.salviamoleapuane.org/documento-convocazione-congresso-apuani.pdf

ore 9:00 Saluti e Apertura dei Lavori - Eros Tetti

ore 9:30 Messaggio in video di Franco un Vecchio Apuano

ore 9:45 Gli Apuani, soggetto del riscatto delle Alpi Apuane. Chi sono?
Fabio Baroni, intellettuale apuano, Salviamo le Apuane.

ore 10:20 Il ritorno alla montagna. Esperienze innovative di sviluppo locale in Italia
Alberto Magnaghi professore emerito Università di Firenze, Presidente SdT.

ore 11:00 Dibattito generale (interventi di max 5-10 minuti)

ore 12;30 Premiazione dei Pennati

ore 13:45 Pranzo

Vi preghiamo fin da subito di mandare contributi scritti per la stesura del primo documento finale, scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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